A Pagani fu previsto dapprima un lotto di appartamenti IACP, di circa 100 appartamenti, poi diventati 3 lotti, un secondo di 16 appartamenti e il terzo di 96.

Il primo lotto è ad oggi completamente rogitato, con appartamenti pagati attorno ai 100 milioni di lire. Per l’accesso in questo lotto era richiesto un versamento iniziale di 10 milioni, cifra rimasta intatta per il secondo lotto. Il terzo lotto invece richiedeva 15 mila euro per l’accesso agli appartamenti e successiva scelta.

Per secondo e terzo lotto è oggi in atto un contenzioso per la metà circa degli assegnatari iniziali, i quali rifiutarono l’aumento unilaterale di prezzo da parte di IACP di circa 50 mila euro ad appartamento. Dopo alcuni anni, IACP restituisce gli appartamenti al comune di Pagani, e nel 2019 (dopo altri 6 o 7 anni) entra di mezzo il tribunale, che vuole mettere tutto all’asta.

Suddetti appartamenti dovevano da progetto iniziale godere di diverse migliorie al quartiere di destinazione (mai avvenute), oltre a beneficiare di contributi regionali per prima casa, insieme ad altri requisiti. Ad oggi il tribunale non vuole tenere conto di questo fatto, né di quanto versato dalle famiglie (mediamente il 55% della cifra pattuita inizialmente), ma anzi tratta le abitazioni come fossero private e non vuole tenere conto delle cifre versate a IACP con tanti sacrifici.

L’applicazione della legge Fassina, come qualsiasi altro ricorso presentato dagli avvocati in carica, viene continuamente rigettato.

Ad oggi mancano alcuni documenti inerenti abitabilità e collaudo, oltre che i garage non sono stati impermeabilizzati bene, causando umidità alle case a piano rialzato